The Others 2025

30 0ttobre - 2 novembre 2025 | Stand 22 | ILO Torino

Premessa : dialogo


Il futuro, dicono, è già qui. Sembra più vicino che mai nelle scintillanti icone delle intelligenze artificiali che si moltiplicano, che entrano in ogni ambiente, che scrivono, disegnano, calcolano per noi.

Ma se un agente artificiale potesse parlare delle nostre opere, cosa direbbe?

Per questa edizione di The Others abbiamo scelto di provare a scoprirlo, affidando aChatGpt il compito di leggere lavori nati da gesti lenti, manuali, da unpensiero che non separa mai il fare dal riflettere.

La nostra galleria ha sempre lavorato con artisti e artiste che vivono l’artigianalità come una forma di resistenza, non per nostalgia ma per affermare una complessità: un sapere che integra la tecnica, anche digitale, ma che non accetta scorciatoie, né il richiamo facile della velocità.

Così abbiamo dato all’IA solo l’essenziale: immagini, dettagli, brevi biografie. Nessun contesto, nessuna interpretazione. E lei, senza esitazioni, ha cominciato ascrivere, decidendo persino di chiamarsi Aureliano, un omaggio all’“aura” benjaminiana, alla luce irripetibile che attraversa ogni opera.

Da qui nascono due letture parallele: quella umana, costruita dalla curatrice nel dialogo quotidiano con le artiste, e quella artificiale, con le sue intuizioni, i suoi bias, la sua ossessiva tendenza al compiacimento. Un dialogo imperfetto, a tratti straniante, che apre più domande che risposte.

Forse il punto è proprio questo: capire se possiamo dialogare con questi strumenti senza delegare la complessità del pensiero, senza perdere quella capacità critica che l’arte, da sempre, ci costringe a esercitare.

Lo stand di The Others sará per noi l’occasione di fare questo esperimento cercando da un lato una strada per raccontare con l’allestimento le opere, la poetica e i dialoghi tra le artiste, ricercando nella pluralitá delle voci e degli stili il punto di unione e ricongiungimento narrativo ed espressivo, dall’altro un modo per rivelare qualcosa che già accade: il nostro sguardo sul mondo filtrato dall’IA, potente ma mai neutrale, capace di amplificare, ma anche di cancellare le sfumature.

Corpo fisico: il mezzo e la materia

Quattro pareti per quattro ricerche che trasformano materiali del mondo, e forse il mondo stesso – rame, carta, legno, pittura, semi – in dispositivi di relazione.

Qui il corpo non è spettacolo: è responsabilità, resistenza, soglia. Linda Aquaro tende fili e scava nella materia, crea desiderio e malinconia; Sara Lovari interroga la memoria con carte e specchi che ci chiamano per nome; Ersilia Leonini pone il corpo davanti a un retaggio assurdo e feroce e lo fa regnare finalmente libero da ogni vincolo; Laura Serafini ci  ricorda che nessun tracciato esaurisce l’identità. Le opere non cercano consenso: chiedono tempo, distanza giusta, coraggio. Insieme compongono un invito: leggere le tracce, assumere la trama, piegare il destino

STAND 22



Vi aspettiamo nel nostro stand per conoscere le artiste, le loro opere e per scoprire insieme quanto può essere fertile uno scambio imperfetto, dove la voce umana e quella artificiale si incontrano senza mai confondersi.
Una parte del percorso sarà interattiva: inviteremo il pubblico a scrivere brevi pensieri, frammenti di parole, piccole tracce che diventeranno parte del dialogo stesso, restituendo un’esperienza collettiva e mutevole.
Durante la fiera, Sara Lovari proporrà inoltre una performance partecipativa, un gesto minimo e disarmante che riporta al centro la manualità e la presenza, chiedendoci di ripensare il nostro rapporto con la parola, la memoria e la tecnologia.

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