IL POTERE DELLA PALETTE

Se storicamente e tradizionalmente ci riferiamo alla gamma di colori utilizzata da un’artista nella totalità del suo lavoro (che non raramente diventa uno dei tratti distintivi e di riconoscibilità dell’artista stesso), affrontando le singole opere possiamo sicuramente addentrarci nell’analisi della più contemporanea e in auge palette.

La palette, del resto, è trasversale al mondo dell’arte e ci accompagna, consapevolmente o meno, in molte scelte che compiamo quando, ad esempio, compriamo degli oggetti o dell’abbigliamento, passando dal make-up all’arredamento.

DREAMING WASN'T HARD

NIKOLAS ANTONIOU

Olio e acrilico spray su tela

95x120 cm

2020

E di palette parleremo oggi in questa newsletter, confrontando quelle di tre opere e tre artisti.

Mi diverte a volte vedere come il tratto, la composizione e il disegno conferiscano alle opere un carico emotivo ed espressivo anche molto distante tra loro, pur apportando lievi (ma non trascurabili) modifiche ai colori della palette dell’opera.

Le tre opere che vi mostro oggi sono di tre autori dalle storie e dalle collocazioni culturali e formative assai distanti tra loro:

Alexander Daniloff (1963) è un artista di origine russe che da oltre un lustro vive in Italia. Artista e illustratore dalla vasta esperienza internazionale affonda le radici della sua formazione nella scuola teatrale di Niznij Novgorod (Russia).

Nikolas Antoniou (1988) vive e lavora a Cipro. Laureatosi all’Università della Macedonia Occidentale (Department of Fine and Applied Arts) trova un crescente riconoscimento del suo lavoro a livello internazionale, espandendosi soprattutto nell’Europa Mediterranea.

Salvo Rivolo (1983) è un’artista italiano la cui formazione proviene dalla sezione Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, città di cui è originario e in cui vive e lavora, mentre il suo lavoro ottiene un riconoscimento crescente a livello nazionale.

ARCAICA

ALEXANDER DANILOFF

acrilico su cartone

15x15 cm

2021

Guardano questi loro 3 dipinti possiamo vedere come le loro palette, di poco dissimili tra loro, offrono delle cromie assolutamente coerenti con una simile variazioni tra i colori tenui del rosa e del viola, per poi virare, come colore di contrappunto, a un grigio-azzurro.
Le variazioni tonali e, soprattutto, la disposizione del colore (e le sue quantità dell’uno sull’altro) e della composizione ci proiettano però in tre ambienti e stati d’animo molto più distanti tra loro che non i colori scelti per la composizione stessa.
In tutti e tre possiamo però identificare in tre fasi gli stati d’animo che poi ritroviamo nelle loro opere con  il tono chiaro sempre teso a esaltare il soggetto (anche laddove lo si ritrovi solo nella “fiamma”, come nell’opera di Rivolo, nel colore centrale (il mezzotono violaceo) troviamo l’elemento tensivo, volto a creare forma, dinamismo o atmosfera, a seconda di quale opera si osservi, e infine troviamo nei grigi cerulei\azzurri l’elemento di contrappunto, lo spazio di “quiete” ed equilibrio.

CERCATORI

SALVO RIVOLO

olio e acquacolor su carta su tavola

40x40 cm

021

Il potere dell’artista, e soprattutto delle sue opere, non è tanto quindi quello di conoscenza simbolica del colore (che a livello culturale e tradizionale può variare anche molto), quanto quello di estrapolare, concentrare e massimizzare questo, che diventa quindi uno spunto, all’internodi una “gabbia di forze” create dall’intreccio, ogni volta unico, di linee, spazi ed elementi, sino a proporci una visione frutto di una sorta di digestione, un nutrimento pronto ad essere assorbito dall’osservatore, il cui occhio correrà sui dettagli però solo dopo essersi soffermato, appunto, sulla palette scelta.

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